Dopo una lunga attesa siamo lieti di poter presentare la nuova edizione del commento di don Divo al libro di Tobia. Il volume raccoglie le meditazioni tenute dal padre durante un memorabile corso di esercizi spirituali svoltosi a Palermo nel dicembre del 1967 e fu pubblicato nella sua prima edizione dalla casa editrice Queriniana nel 1969. La nuova edizione, con una prefazione di don Marco Settembrini (Facoltà teologica dell’Emilia Romagna), è stata curata dalle Edizioni San Paolo, all’interno della collana dedicata a Barsotti che si avvia a compiere i suoi primi 20 anni (ricordiamo che il primo titolo di questa serie fu nel 2004 il diario La fuga immobile). Così don Marco ci introduce alla lettura di questo prezioso commento biblico: «Impegnandosi nell’ascolto delle Scritture, don Divo si lascia raggiungere dalla parola di Dio, interpellare, illuminare e istruire fino a essere in grado di guidare i lettori a riconoscere l’azione della grazia nella loro stessa vita. Nel confronto con il testo sacro don Divo si lascia correggere, incoraggiare e, con stile semplice ed efficace, instilla in chi lo ascolta il desiderio di percorrere con fiducia un cammino di graduale apertura a Dio, in obbedienza all’insegnamento di Gesù Cristo, assecondando l’azione dello Spirito».
Nelle primissime pagine il padre ha motivato così la sua scelta di commentare questo libro dell’Antico Testamento: «Il libro di Tobia è il libro della esperienza umana totale, il libro della vita umana; dice la condizione umana, non legata forse ad avvenimenti storici, ma la condizione concreta in cui l’uomo si trova, e implica per sé tutti i rapporti, tutte le situazioni, tutti gli stati: la vecchiaia e la giovinezza, la malattia e la sanità, la gioia e il dolore. (…) In verità possiamo dire che il libro di Tobia è un libro che riassume tutta la Bibbia. Non era giusto che lo scegliessimo per la nostra meditazione?».
È di nuovo disponibile presso le sorelle di Casa San Gregorio (Vigliano Biellese) la nuova edizione del libro La preghiera. Lavoro del cristiano. Il volume, edito dalla San Paolo nel 2005, contiene due meditazioni di don Divo interamente dedicate al tema della preghiera. La prima, tratta da un corso di esercizi predicato per la CFD a Firenze nel settembre del 1957, riguarda la invocazione del nome di Gesù (o ‘preghiera del cuore’), mentre la seconda, tratta da un altro corso di esercizi tenuto a Venezia nel maggio del 1960, propone insegnamenti di carattere più generale.
Queste due meditazioni furono già pubblicate una prima volta in volume unico dalla Libreria Editrice Fiorentina nel 1964 e poi, sempre dalla LEF, in due libretti separati nel 1994. Si tratta senza dubbio del libro più importante che il nostro padre fondatore ha dedicato alla preghiera, un testo che ci viene anche oggi proposto come prezioso compagno di viaggio nel nostro cammino di vita spirituale.
Adorazione – Il testo raccoglie alcune meditazioni che p. Serafino ha tenuto presso due monasteri di clausura sul tema dell’Adorazione eucaristica, e più in generale sull’adorazione a Dio. Questo argomento è molto importante in questo tempo di grave precarietà dell’uomo, chiamato a risolvere i problemi emergenti prima di tutto tornando a Dio, riconoscendone l’assolutezza, il primato, e la divina Presenza eucaristica. Nello scorrere dei vari capitoli si capisce come l’Adorazione eucaristica sia necessaria conseguenza della Messa, sia purificazione dell’anima, sia riconoscimento umile e amoroso del primato di Dio, sia fonte di ogni grazia e infine anticipazione della vita del Cielo. Il testo è molto semplice e ricco di citazioni della dottrina del padre Divo Barsotti e della vita dei santi. È inoltre impreziosito da una prefazione del Cardinale Angelo Comastri.
La Madonna di Laus – Si tratta del primo studio di un certo rilievo in lingua italiana fatto sulle apparizioni della Madonna a Laus, un paese in Francia non lontano da La Salette. Le apparizioni coprono un arco di tempo che va dal 1664 al 1718 e sono state riconosciute dalla Chiesa pochi anni fa. Si tratta di una vicenda singolare, dal momento che la Vergine apparve alla veggente (Benedetta Rencurel, ora in processo di beatificazione) per ben 54 anni. Il sottotitolo del libro infatti è: “Le più lunghe apparizioni della storia”. Il testo narra tutta la vicenda delle apparizioni e cerca di darne anche il significato spirituale, con osservazioni finali sul fatto che per tanti anni siano state semi-sconosciute e sul perché solo ora vengano improvvisamente alla ribalta. La Comunità è stata una volta in pellegrinaggio a Laus, luogo dove tra l’altro a volte si avverte un singolare profumo per tutta l’area della chiesa. In genere tutti i pellegrini attestano la bellezza del luogo e l’importanza del messaggio.
Serafino Tognetti, La Madonna di Laus, le più lunghe apparizioni della storia, Casa Editrice Sugarco.
Il libro “Incontri e aneddoti” ha avuto una lunga gestazione. L’idea fu di p.Benedetto, che un giorno disse: “Perchè non facciamo un testo dove si raccontano gli aneddoti del Padre, per conoscerlo anche nel suo aspetto domestico, nella sua umanità?” Del Padre esistono tanti libri scritti da lui, e certamente lo si può conoscere attraverso quelli, ma è importante anche ascoltare i ricordi di coloro che lo conobbero personalmente. P.Benedetto diede a me l’incarico di contattare le persone che avrebbero potuto ricordare episodi, frasi, particolarità, cosa che feci approfittando dei cinque mesi di permanenza in Australia un anno e mezzo fa. Ne venne fuori una raccolta assai vivace e interessante. Io non ho fatto altro che sistemare frasi ed episodi per temi, e presentare poi il testo a p.Benedetto, il quale poi ha fatto una prefazione iniziale. Egli ci teneva a poter presentare il libro in occasione 15° anniversario della morte del Padre (15 febbraio 2021), giorno che coincide con il passaggio del superiorato da lui a p.Agostino. In questo modo egli ha inteso anche rendere un omaggio al Padre in questo giorno importante per tutta la Comunità. Il libro è stato presentato quindi in quella occasione, ed è ora a disposizione. Inutile dire che si tratta di un testo che sarebbe bello tutti avessero, soprattutto coloro che non hanno conosciuto di persona don Divo Barsotti, perché “esce un po’ dalle righe” e ci presenta un Padre vivo, arguto, profondo, a tratti anche divertente o commovente. Se i santi si riconoscono “dalle sfumature”, come ebbe a dire uno scrittore spirituale francese, è importante per noi della Comunità leggere queste sfumature. Ne esce infatti un ritratto, godibile, brioso, sulla figura del Padre, e naturalmente inedito. Nel testo c’è un capitolo per esempio sul suo rapporto con i treni (!), uno sul suo modo di fare la spesa al mercato, uno sui viaggi improvvisati decisi alle cinque del mattino… e tanto altro ancora. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato, con i loro ricordi, alla stesura di questo testo. p.Serafino
Divo Barsotti è nato a Palaia (PI) nel 1914. Nel 1946 nove anni dopo l’ordinazione sacerdotale, su invito di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove visse il suo ministero sacerdotale e approfondì la sua innata capacità di predicatore e scrittore.
Nel 1947 ha fondato la Comunità dei figli di Dio, che unisce laici e sacerdoti in una famiglia religiosa che, ispirandosi alla spiritualità monastica, impegna i propri membri a vivere la radicalità battesimale con i mezzi che sono propri della grande tradizione della Chiesa. Don Divo è tornato al Padre il 15 febbraio 2006 nella Casa Madre dedicata a San Sergio di Radonez, dove ha vissuto 50 anni, a Settignano, sulle pendici dei colli di Firenze.
In queste pagine sono raccolte alcune testimonianze di chi ha conosciuto don Divo. Se da un lato rivelano come in lui si percepiva la presenza di Dio, la forza dell’amore di Dio che animava ogni suo gesto e ogni sua parola, d’altro lato mostrano anche la sua dimensione umana, il suo carattere non facile, la sua personalità forte, ma soprattutto la sua umiltà. Le testimonianze raccolte suggeriscono che egli viveva realmente l’intimità con Dio, immerso “nella divina Presenza” anche nelle situazioni più quotidiane: i santi di ogni tempo erano realmente la sua famiglia e il Cielo la sua casa. Per dirla con le sue stesse parole, il Cielo tutto lui “lo portava nel sangue, lo portava nel cuore”, e sentiva di essere “la Chiesa”, come lo è ogni cristiano che apre il cuore al Mistero dell’amore. La santità non richiede doti eccezionali, ma, come don Divo ripeteva, un’apertura totale e incondizionata all’invasione di Dio. Ed è questo che può renderci tutti liberi ed eccezionali, come ha reso libero e davvero eccezionale don Divo Barsotti.
Commentari Tempo di Quaresima e Tempo di Pasqua – Anno B
Subito dopo la costituzione della Delegazione Romagna-Marche (prima unita con la Famiglia Emilia Orientale) i responsabili organizzarono un incontro che fu tenuto a Lugo di Romagna, sede scelta per le Adunanze mensili. Il tema scelto fu quello della “Divina presenza” e furono chiamati tre relatori: il Vescovo emerito di Ravenna, mons. Giuseppe Verucchi, il Padre generale della Comunità, p.Benedetto, e il parroco di Lugo, don Gabriele Ghinassi. Tutti e tre affrontarono il tema da angolature diverse. A distanza di due anni, la Delegazione ha sentito il bisogno di raccogliere queste relazioni e metterle a disposizione della Comunità intera. Ne è venuto fuori un libretto di 78 pagine, che porta il titolo di Vivere alla/nella divina Presenza. Ringraziamo Lucia Gondolini, allora Delegata e Vincenzo Squeo, attuale Delegato, per il lavoro svolto e per l’approfondimento che hanno proposto su questo tema così importante e necessario per tutti i consacrati.
Don Carmelo Carvello ci informa dell’ultima sua produzione, che porta il titolo di Maria negli scritti di Divo Barsotti. A differenza dei tre precedenti sui sacramenti del Battesimo, Confermazione ed Eucaristia, qui non si tratta di uno studio sulla Vergine Maria, ma di una proposta di riflessione per il mese di maggio, mese notoriamente mariano. Don Carmelo ha preso delle riflessioni del Padre e le ha proposte per una lettura di 31 giorni: ogni giorno una pagina. In questo modo si può fare un mese di maggio accompagnati dagli scritti del Padre sulla Vergine Maria, che sono sempre profondi e spirituali.
Ringraziamo don Carmelo per questa sua iniziativa, che ci fa conoscere sempre meglio non solo la Madre di Dio, ma anche il pensiero del Padre sulla sua funzione nella vita della Chiesa.
Ad un anno dalla morte di fr.Sergio (9 febbraio 2020) pubblichiamo, la raccolta di tutti i commenti biblici che fr.Sergio ha scritto nel Notiziario nel corso degli anni, quando è stato responsabile della rubrica di presentazione del Libro del mese. I suoi articoli biblici hanno avuto tanti apprezzamenti, anche da parte della Comunità australiana e colombiana (ogni mese venivano regolarmente tradotti) per la loro semplicità, immediatezza e per i continui riferimenti agli scritti e frasi del padre don Divo Barsotti. Pubblichiamo pertanto i suoi articoli, certi di rendere un servizio a tutti e rendendo con questo sempre vivo il ricordo di questo fratello che ha vissuto per tanti anni a Casa San Sergio vicino al Padre Fondatore.
Fratel Sergio (Faustino Scardigli), è nato ad Empoli il 20 ottobre 1935, ed è morto a Firenze il 9 febbraio 2020. Entrato giovane in seminario minore e in seguito nel noviziato dei benedettini Olivetani, nel 1956 è venuto a Casa San Sergio da don Divo Barsotti per ottenere una direzione spirituale, e vi è rimasto fino alla morte. Laureato in giurisprudenza, e successivamente impiegato alla Facoltà di Giurisprudenza, negli anni 70′ ha seguito con passione anche gli studi teologici presso i Carmelitani di Arcetri, e pur rimanendo nell’ombra ha assimilato con devozione profonda gli insegnamenti di don Divo. Negli ultimi vent’anni della sua vita ha dato il suo prezioso contributo alla formazione dei consacrati della Comunità dei figli di Dio con la predicazione e vari scritti.
PREFAZIONE
È raro e quindi prezioso imbattersi in qualcuno che conosca la Sacra Scrittura, usando questo termine ‘conoscere’ in senso biblico, cioè con il desiderio e la volontà ispirata e resa capace dalla grazia, di vivere con Dio un rapporto di amore intimo, profondo, inesauribile. In don Divo abbiamo incontrato un credente appassionato che sentiva di dover dare anche a persone semplici la spinta per entrare, attraverso la Scrittura, in un contatto diretto con Dio, per vivere un’esperienza autentica di Lui. Don Divo è nostro benefattore per essere stato promotore dell’antica esegesi spirituale, che risale a Origene e ai grandi padri della Chiesa; questa ha sempre aiutato il lettore a superare l’evidenza del testo per scoprirne l’intenzione, estraendo al di là del valore storico dei racconti un senso ulteriore, quanto lo Spirito voleva trasmettere per approfondire e personalizzare il rapporto tra Dio e ogni uomo.
L’esegesi spirituale, o interpretazione ‘anagogica’, come amava precisare con termine un po’ ricercato ma preciso il nostro caro fratel Sergio, offre un nuovo slancio all’anima dopo che è eventualmente passata attraverso l’altrettanto utile esegesi storico-critica, che ha il compito di mettere gli scritti biblici nel loro contesto e paradossalmente rende la nostra fede più pura e più aperta all’azione dello Spirito che ha ispirato il testo sacro. L’ulteriore interpretazione anagogica, aggettivo che letteralmente implica il conoscere a fondo che indica il significato più profondo e recondito delle Sacre Scritture, ci insegna a cosa si deve tendere, indirizzando il nostro sguardo verso l’alto.
Durante gli anni in cui la Comunità è cresciuta, e con essa l’amore alla Bibbia, ci sono state tante anime che hanno amato questo cammino di studio e di meditazione biblica e hanno aiutato altri a prendere gusto alla lettura della Sacra Scrittura: in ogni famiglia ci sono stati consacrati e consacrate che hanno
messo a servizio degli altri questo loro amore e ‘scienza’. Qui a Firenze quasi nessuno ricorda più Anna Maria Cipollaro, e a Palermo forse un po’ meglio va a Ignazio Barreca, ma fratel Sergio ce ne parlava regolarmente perché a Firenze era nel gruppo con l’Anna Maria e quando scendeva in Sicilia era spesso ospite di Ignazio, per cui possiamo tranquillamente supporre che anche loro gli abbiano confermato e rafforzato quella passione seminata da don Divo. Non basta infatti leggere i commenti ai libri sacri, se questi non diventano motivo per ruminare, per prendere gusto, per sentire che il Signore in tal modo dirige più facilmente i nostri passi sui suoi sentieri. Nelle introduzioni bibliche che abbiamo la fortuna di aver ricevuto da fratel Sergio, c’è un bel compendio di questa esperienza multiforme che ha maturato nel corso di 50 anni, e dobbiamo mantenerci grati per questo suo sforzo che, malgrado gli acciacchi degli ultimi tempi, ha voluto assolvere fino in fondo: gli sono mancati solo il libro di Giosuè, il libro dei Giudici e il libro di Rut, ma le opere incompiute sono sempre le migliori e inoltre non lasciano occasioni alla vanità e all’orgoglio.
Leggendo queste pagine ringraziamo il Signore per questo dono che ci ha fatto e ricordiamo Sergio nella preghiera di suffragio. Penso che per lui sia stata e tuttora sia sua grande consolazione, sentirsi ricordato e suffragato con affetto e per noi sia occasione di prolungare o stabilire una vera comunione fraterna di cui abbiamo fame sempre in questa vita e di cui saremo saziati nell’eternità.
Vorrei pure ricordare con tanto affetto e riconoscenza chi prima di fratel Sergio si è sobbarcato questo impegno, soprattutto Silvia Milani, Domenico Ientile e p. Martino, ma anche quanti oggi hanno accettato di continuare questo suo lavoro con stili diversi, ma con lo stesso amore e desiderio di servire umilmente i loro fratelli della Comunità.
Segnaliamo un’altra bella novità in biblioteca in quest’ultimo scorcio dell’anno. Finalmente, nel mese di settembre, è stato pubblicato dalla casa editrice Sef il terzo volume del commento di padre Barsotti al vangelo di Matteo. Si tratta della parte centrale del vangelo dove si parla del primato di Pietro, della moltiplicazione dei pani e della Trasfigurazione. Un ‘occasione propizia per approfondire un vangelo ascoltato nelle domeniche di questo anno A e ritornare alle sorgenti della nostra spiritualità che il nostro padre Fondatore ha voluto compendiare in quell’Ut sitis patris vestri tratto proprio da Matteo.
«Chi è Cristo? Gesù non ti chiede che tu giudichi la sua dottrina, che tu emetta un giudizio su quello che Egli dice: Egli vuole da te una confessione su di Lui. su Lui stesso. Questa è la cosa importante: ed è in questa domanda non soltanto l’originalità del cristianesimo, ma il fatto centrale della storia del mondo, il fatto centrale della vita di ogni uomo. Chi e Cristo? L’umanità vive soltanto per dare una risposta a questa domanda: l’uomo non può eluderla. Può essere che l’uomo non si sia incontrato con Cristo, non lo abbia conosciuto: ma se un giorno lo conosce, se gli uomini un giorno si incontrano col Cristo, questa domanda si pone ed è questa domanda che determina tutto. È veramente un vertice. Di fatto, proprio perché è un vertice, essa crea due versanti: divide gli uomini secondo la risposta che gli uomini daranno, li divide in modo assoluto» (Divo Barsotti)
Divo Barsotti (Palaia 1914-Firenze 2006). sacerdote, teologo c mistico toscano cuna delle figure eminenti della Chiesa italiana del Novecento. Per interessamento di Giorgio La Pira cui fu legato da profonda amicizia, pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale lasciò la nativa Palaia cosi trasferì a Firenze dove iniziò la sua fecondissima attività di predicatore c scrittore. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, opere a carattere agiografico, teologico espi rituale oltreché diari c poesie. Appassionato lettore di Dostoevskij c degli autori russi c irresistibilmente attratto dal cristianesimo orientale ha anche fatto conoscere in Italia figure di santi quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov. Silva no del Monte Athos. Tra i suoi libri più importanti sono da annoverare // mistero cristiano nell’anno liturgico. Il Signor e è uno. Cristianesimo russo. Il Dio di Abramo, Meditazioni sull’Esodo, La rivelazione dell’amore. Meditazioni sull’Apocalisse, La fuga immobile. Egli inoltre è stato fondatore di una comunità di ispirazione monastica denominata “Comunità dei figli di Dio” che abbraccia fratelli e sorelle che vivono in case di vita comune e laici consacrati nel mondo.