venerdì, Settembre 22, 2023

L’Eremo della Santissima Trinità ‘alla Fornace’

La Fornace
L’Eremo della Santissima Trinità ‘alla Fornace’ – Collelungo, Palaia (PI)

Nella mente del Padre fondatore è sempre stata presente l’opportunità di avere un luogo di assoluta solitudine, di ritiro, di deserto. I monaci russi, a iniziare da san Sergio di Radonez, si inoltravano nelle foreste e costruivano rudimentali eremi in legno dove vivevano in assoluta povertà, in silenzio e in continua preghiera. Anche la Comunità dei figli di Dio ha il suo eremo, nascosto tra il folto bosco di Collelungo presso Palaia, terra natale di don Divo Barsotti.

Era un tempo un piccolo rustico presso una vecchia fornace dove si cuocevano mattoni, già da diversi anni abbandonata e in rovina. Fu donato a don Divo, con l’intensione esplicita che quel posto divenisse un luogo di preghiera. E fu così che, verso il 1960, il Padre, con alcuni giovani discepoli che volevano condividere con lui l’ideale monastico nel suo primitivo rigore, salì sul quel colle boscoso, armato di piccone, pala e cemento per partecipare anche lui, almeno nella fase iniziale, alla trasformazione di quel rudere in un eremo semplice e sobrio. Don Divo dedicò l’eremo della ‘Fornace’alla Santissima Trinità, proprio come il primo eremo costruito da san Sergio nella foresta di Radonez circa 600 anni prima.
Per mantenere il clima di povertà e austerità, l’eremo venne dotato solo qualche stufa a legna: niente luce elettrica, niente elettrodomestici, niente acqua corrente. Gli eremiti della ‘Fornace’ si dedicarono intensamente all’apicoltura, vivendo di niente, e centralizzando ogni cosa nella vita liturgica che scandiva il ritmo della giornata. Successivamente l’eremo è stato utilizzato ed è tuttora utilizzato non più come residenza stabile, ma come luogo di ritiro e permanenza temporanea dei fratelli e delle sorelle della vita comune, ma anche per incontri e ritiri per gli altri membri della Comunità.

Eremo della Santissima Trinità 'alla Fornace'
Eremo della Santissima Trinità ‘alla Fornace’ – La cappella –

Casa San Sergio

È la casa madre della Comunità. Si trova sulle pendici dei colli fiorentini in una incantevole posizione in mezzo agli ulivi. Don Divo Barsotti approdò qui nel 1956. Dopo aver vissuto per qualche anno presso un istituto di suore di Firenze, egli sentì che doveva iniziare un’esperienza più forte, da solo o con dei compagni. Lasciate le suore, alloggiò per qualche mese presso un romitorio a Monte Senario, con un giovanissimo discepolo. Non potendo rimanere sempre lì, si mise a cercare nei dintorni di Firenze qualcosa che potesse fare al caso suo. Si trovò questa casa a Settignano, disabitata da qualche anno, e fu acquistata grazie all’aiuto economico di un benefattore della Comunità.

Casa San Sergio
Casa San Sergio -Settignano

La casa fu dedicata a san Sergio di Radonez, padre del monachesimo russo e patrono della stessa Russia. Da allora per ben cinquant’anni, il Padre non ha mai lasciato casa ‘San Sergio’ a Settignano, facendone il cuore della Comunità, e lì è morto, nella sua piccola stanza, la mattina del 15 febbraio 2006. Ancor più ora questo luogo svolge tale compito, custodendo le sue spoglie mortali in quella stessa cappella dove egli quotidianamente, fin quando ha potuto, ha vissuto la grazia della celebrazione dell’Eucaristia.
Attualmente a casa ‘San Sergio’ vivono sei fratelli, di cui tre sacerdoti. Fin dai primi tempi il Padre aveva desiderato che la vita religiosa dei membri dei fratelli e delle sorelle della vita comune si ispirasse alla vita del monachesimo russo: vivere per Dio solo, nella lode e nella essenzialità, con uno stile di grande semplicità, umiltà e povertà, in piccoli gruppi.
Un pomeriggio al mese viene tenuto un ritiro aperto a tutti: salgono allora da Firenze o da altrove fratelli e sorelle della Comunità, amici e persone desiderose di una sosta di meditazione e preghiera.

Vedi anche La Cappella di Casa san Sergio

Come raggiungerci:

Via Crocifissalto 2 – Settignano, 50135 Firenze

Casa Madonna del Sasso

“Accogliete la Parola del Vangelo come io ho accolto la Parola di Dio nell’Annunciazione”.
Questo l’invito che la Vergine Maria ha lanciato più di cinquecento anni fa (1494) dalla rupe del Sasso, apparendo alle pastorelle salite qui a pregarla, seduta sulla roccia e con in mano il libro del Vangelo. Anche noi siamo stati da lei convocati nel 1991 per fermarci al Sasso, attraverso una serie di circostanze certamente non casuali, di cui il Signore si è servito per farci dono di questa chiamata ed affidarci la custodia del Santuario.
Da allora la nostra vita di piccola comunità di fratelli di IV ramo, raccolta e scandita dalla preghiera, dal lavoro e dalla meditazione, si è intrecciata con la vita stessa del Santuario, animata dalla fede semplice di tanti pellegrini e devoti, che fanno del Sasso il centro della loro vita di comunione con Dio attraverso la consolante esperienza della maternità di Maria.

Madonna del Sasso
Santuario Madonna delle Grazie al Sasso, Via del Sasso – 50065 Santa Brigida, Pontassieve (FI)

La struttura del Santuario, risalente nella sua costruzione originaria alla fine del sec. XV, ampliata poi nei due secoli successivi, ci ha accolto con facilità e ci aiuta non poco a tener fede a quello stile di essenzialità che caratterizza la nostra vita di monaci.
Circondati dal bosco che copre tutta la montagna su cui è posto il Sasso, eppure esposti e quasi sospesi sulle valli e sulle colline maestosamente dominate dal Santuario, ci sembra di respirare il respiro stesso del creato. La nostra preghiera non infrange quel silenzio, semmai gli si unisce nell’armoniosa solidarietà tra le creature tutte, chiamate all’esistenza per magnificare l’amore e la sapienza del Creatore.

Come raggiungerci:

Via del Sasso – 50065 Santa Brigida, Pontassieve (FI)

Casa di Santa Maria delle Grazie

Anno di grazia 1990, giorno 13 ottobre: si apre la Casa di Santa Maria delle Grazie in San Donato in Poggio. Un esiguo drappello parte da Settignano per la ridente contrada nel Chianti, due sorelle in tutto che si stabiliscono nella nuova casa (la seconda della vita comune femminile) come custodi del Santuario della Madonna delle Grazie di Pietracupa. Era la prima casa, con un Santuario della Vergine, offerta dall’arcivescovo di Firenze, il cardinale Silvano Piovanelli, alla Comunità.
San Donato, piccolo borgo medievale sulle colline del Chianti ai confini tra la provincia di Firenze e quella di Siena, circa mille abitanti, ospita il Santuario di Pietracupa, luogo dove la Madonna è apparsa nel 1475 ad un bimbo affamato e disperato perché la mamma non aveva di che sfamarlo: con il pane miracolosamente ritrovato nella madia si sono moltiplicate anche le grazie ed è tuttora luogo di intensa devozione mariana.
Lo stabilirsi a San Donato porta le sorelle a inserirsi in una realtà nuova. La popolazione del paese ha sempre avuto la presenza di religiose nel Santuario e subito, con facilità, accoglie la nuova piccola comunità e stabilisce rapporti intensi con le nuove sorelle. Ben presto le sorelle non restano più in due, ma altri arrivi vivacizzano la comunità. Dal febbraio 2009 è divenuta sede di Noviziato.
Come lavoro per vivere rileghiamo libri, restauriamo libri e paramenti liturgici, facciamo custodie in pelle per i breviari. La nostra giornata di preghiera e lavoro è in sintonia di orario con le altre case del ramo femminile della Comunità.

San Donato in Poggio (Fi)
Via Pietracupa, 21 – San Donato in Poggio (Fi)

Come raggiungerci:

Casa San Gregorio

Casa San Gregorio è la prima casa che la marchesa Clara Reda donò alla nostra Comunità: era suo desiderio che fosse custodita da religiosi. Per quasi quindici anni la casa è stata abitata dai fratelli del IV ramo che, con l’aiuto dei laici degli altri rami presenti già nel biellese e la generosità di tanti amici, si sono adoperati per la ristrutturazione di un vigneto esistente, la riorganizzazione degli spazi all’esterno della casa e il consolidamento di una presenza orante di fratelli.

Successivamente la casa è stata affidata alla custodia delle sorelle che l’hanno destinata a casa di noviziato: la sua posizione permette di essere abbastanza isolati, in modo da poter creare un ambiente custodito per coloro che fanno un cammino di formazione e preparazione alla professione religiosa. Le sorelle sono impegnate anche in alcuni lavori di legatoria e tipografia oltre ad altri servizi per la Comunità.

Casa San Gregorio
Casa San Gregorio

Il nostro padre fondatore volle dedicare la casa a S. Gregorio Magno in ricordo di Gregorio Sannino che fu uno dei primi consacrati del biellese e che morì in giovane età di tubercolosi. Nella malattia manifestò il desiderio di poter far parte un giorno del IV ramo maschile, ma quando si rese conto che la malattia avanzava disse che attraverso la sua sofferenza sarebbe diventato concime per la vita comune…

Le sorelle di Casa S. Gregorio e i fratelli di casa Mater Misericordiae, vivendo all’interno dello stesso parco, condividono molti momenti della loro vita comunitaria: principalmente la Messa quotidiana e alcuni momenti della liturgia, poi la collaborazione in alcune attività lavorative come la vendemmia o la raccolta della frutta per la preparazione delle marmellate.

Come raggiungerci:

Via per Chiavazza 30 – 13856 Vigliano Biellese (BI)

Casa Sant’Agostino di Canterbury

La casa è dedicata a sant’Agostino di Canterbury, monaco romano, inviato nel 597 da san Gregorio Magno ad evangelizzare l’Inghilterra, dove fu poi consacrato vescovo di Canterbury.
È attualmente la più recente fondazione delle case di vita comune: fu aperta ufficialmente nel novembre 2009, con la benedizione del vescovo Joe Grech (28/12/2010), che desiderava una comunità di preghiera nel cuore della diocesi di Sandhurst.
La Casa si trova a Dookie, un piccolo villaggio rurale, unica zona lievemente collinosa nella vasta pianura circostante, altamente coltivata, non lontano dalla cittadina di Shepparton e a circa 200 km a nord di Melbourne.

Casa Sant’Agostino di Canterbury
Casa Sant’Agostino di Canterbury – 93 Saddleback Rd Dookie, VIC 3646, AUSTRALIA

Il motivo principale della nostra presenza in Australia è quello di assistere spiritualmente i numerosi membri della Comunità che vi si trovano, soprattutto negli stati del Victoria e del Western Australia (ma anche New South Wales, Tasmania e Nuova Zelanda), che ricevono regolarmente visite, soprattutto da parte dei fratelli sacerdoti.
Oltre alle comuni caratteristiche della vita che si svolge nelle altre case del IV ramo, i fratelli di casa ‘S. Agostino’ sono particolarmente impegnati nel lavoro di traduzione dei testi del Padre fondatore in lingua inglese e nell’organizzazione di incontri e ritiri, in cui viene presentata la specifica spiritualità della Comunità.
Il servizio più apprezzato è quello di dare la possibilità a chi lo desideri di trascorrere alcuni giorni di ritiro presso di noi, partecipando pienamente alla nostra vita di preghiera e di semplice fraternità.

Come raggiungerci:

93 Saddleback Rd Dookie, VIC 3646, AUSTRALIA

Casa Mater Misericordiae

All’interno del parco del castello di Moncavallo c’è una casa in cui attualmente vivono i fratelli del IV ramo. È stata la seconda casa ricevuta in dono dalla grande generosità della marchesa Clara Reda. I fratelli avevano già in uso alcuni locali della struttura, le antiche cantine, per la vinificazione; nel 2000 la marchesa donò alla Comunità la grande cascina conosciuta come “Ca’ bianca”, che diventò Casa ‘Mater Misericordiae’, come era desiderio della marchesa stessa.
Dopo alcuni primi lavori di ristrutturazione si rese abitabile una piccola parte della cascina, ricavandovi anche un’ampia cappella e un’accogliente foresteria. Furono le sorelle che la abitarono per prime dal 2000 al 2005. Successivamente, dal 2007 è diventata casa di noviziato maschile.

Casa Mater Misericordiae - la cappella
La Cappella situata all’interno di casa Mater Misericordiae.

Come per tutte le case di vita comune, l’alternanza della preghiera e del lavoro nell’unica tensione del “Cerco Dio solo” è il pilastro intorno a cui si snodano le nostre giornate. Caratterizzante la nostra vita qui a casa ‘Mater Misericordiae’ è il lavoro della terra: quasi cinque ettari di terra, destinati a bosco, vigneto, frutteto, orto e giardino; e anche l’allevamento di animali da cortile.
La casa ha una piccola foresteria, con la possibilità dell’autogestione per i pasti, che ci permette di accogliere quanti desiderano trascorrere alcuni giorni di silenzio in preghiera, nella semplicità e nella condivisione.

Come raggiungerci:

Via per Chiavazza 30 – 13856 Vigliano Biellese (BI)

Casa Trasfigurazione

Via del Rossellino 7, 50135 Settignano (FI)

La casa della ‘Trasfigurazione’ è certamente la più cara tra tutte le nostre case femminili perché ha visto nascere la vita comune femminile.
Sin dai primi anni dell’apertura di casa ‘San Sergio’ si sentì l’esigenza di un’altra casa vicina ad essa che rispondesse alle nuove esigenze della Comunità in espansione. Si trovò questa casa di campagna, da ristrutturare, molto semplice e dall’insolito colore rosa, immersa nel verde riposante degli uliveti lungo la strada che porta a ‘San Sergio’, appena fuori da Settignano.

Cappella casa della Trasfigurazione
La cappella situata all’interno di Casa della Trasfigurazione.

Con l’aiuto generoso di tanti la Comunità riuscì ad acquistarla nel 1968 per potervi finalmente concretizzare il sogno di una vita comune femminile.
Realizzata al pianterreno una piccola cappella, la casa, da abitazione civile, divenne davvero una casa di preghiera. Il nome che le venne dato era ed è un programma: casa della ‘Trasfigurazione’, in relazione a una delle feste fondamentali della ‘Comunità dei figli di Dio’. Il Padre fondatore ha sempre sentito nel mistero della Trasfigurazione, molto amato in Oriente, un elemento centrale della vita non solo del Cristo, ma anche del cristiano.
Nel 1978 la presenza fissa delle due prime sorelle diede inizio a una esperienza di vita comune, nella solitudine e nel silenzio, ma tenendo sempre aperta la casa all’ospitalità.
La vita che si conduce alla ‘Trasfigurazione’ è molto semplice: preghiera liturgica e celebrazione eucaristica mattutina a casa ‘San Sergio’ sono il culmine della giornata. Da questi momenti sgorga la preghiera personale, l’adorazione, l’impegno all’ascolto della Parola, la lectio.
La casa ordinariamente non accoglie più di quattro o cinque sorelle, sia perché questo numero consente di respirare un’aria familiare, sia per lasciare un po’ di posto per i pellegrini (della Comunità e non) desiderosi di pace e di preghiera.

Come raggiungerci: